Futsal Canosa – Futsal Capurso 10-4

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Si chiude con una sonora sconfitta l’anno solare della Futsal Capurso, che subisce un 10 a 4 in trasferta, nella tana del Futsal Canosa che si prende anche la terza posizione in classifica. Partita sempre in salita per gli ospiti costretti a rincorrere più volte prima di crollare nell’ultimo quarto di gara.

 

 

Squillace perde Marco Squeo e schiera Frisone, Satalino, Corona, Mazzilli e Garofalo. Mister Trallo risponde Leone, Pitu, José David, Rueda e Zago.

Arbitrano la gara i signori De Candia e Agostinelli con De Nino cronometrista.

Pronti via e il Canosa é già vantaggio con Zago che punisce gli ospiti.

La reazione Futsal Capurso non tarda ad arrivare con Corona che capitalizza al massimo una punizione dal limite è realizza il pari.

Il Canosa non ci sta e si avventa dalle parti di Frisone con Rueda e José David che non realizzano da pochi passi. Il Capurso non sta a guardare e un miracolo di Leone su Mazzilli salva il parziale. Parziale che cambia di li a poco con Calamita che è il più freddo di tutti sotto porta e porta il Canosa in vantaggio. Il campo piccolo favorisce occasioni su occasioni con Garofalo e José David che creano pericoli ma devono arrendersi a Leone e Frisone. Lo spagnolo però si riscatta un minuto più tardi e con una puntata fenomenale realizza il 3 a 1. Il Capurso subisce il colpo e prende in ripartenza la rete del 4 a 1 di Rueda e così Squillace decide di giocare con il quinto di movimento che porta Corona al goal del 4 a 2. A 30 secondi dalla sirena però Zago sfrutta la porta libera e porta i padroni di casa al riposo ancora sul triplo vantaggio.

Ripresa che si apre con Ragone che sostituisce Frisone è Capuano che sostituisce Leone. Come risultato impone è il Capurso che gestisce palla e manovra con Garofalo che riapre l’incontro. Il Canosa subisce ma appena riparte è devastante e un gioco di corpo di Rueda inganna Ragone per la rete del 6 a 3 che ammazza i bulldog costretti a subire anche la rete del 7 a 3 di Zago su tiro libero. Nel finale Sardella sembra riaprirla, ma solo per pochi minuti perché la doppietta di José David e la marcatura di Rueda chiudono definitivamente il parziale sul 10 a 4.

Si chiude qui con il Canosa che può giustamente festeggiare il terzo posto davanti ad una cornice di pubblico numerosa e festante, che però macchia la sua prova con cori poco attinenti alla categoria. Il Capurso non ha mai rubato nulla e non dovrà mai ringraziare nessuno. Deve ancora crescere, ma con le sue forze ed ha vinto sul campo.

Un vero peccato denigrare uomini senza un briciolo di motivo e sporcare una vittoria netta.

Atteggiamento poco carino, che però nulla cambierà tra due società straordinariamente unite fuori e dentro dal campo.

Futsal Capurso? Una giornata storta a tutti i livelli che serve per crescere.

Alzi la mano però chi pensava ad inizio campionato a questo campionato dei “bulldog”…

Giuseppe Lonero

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Caso Moro: il Partito Democratico vuole la verità

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“Non sono gli Stati, siamo noi stessi, che abbiamo la responsabilità della storia”.

A distanza di 37 anni dall’omicidio di Aldo Moro il caso è ancora aperto. Le scottanti verità che continuano ad emergere fanno riflettere attentamente su quanto accaduto negli anni di piombo e che certamente hanno rappresentato una delle più tristi pagine della storia repubblicana del nostro Stato.

Ne ha brillantemente parlato l’onorevole Gero Grassi, membro della Commissione Parlamentare di inchiesta sul rapimento e uccisione di Aldo Moro, al lavoro da circa un anno sul caso, durante la presentazione del dossier “Aldo Moro: il Partito Democratico vuole la verità”, tenutasi presso la Biblioteca comunale Giuseppe D’Addosio di Capurso nell’ambito della rassegna “Il Libro Parlante” venerdì 11 dicembre 2015.

Un delitto di Stato, compiuto da mani esperte, in cui le Brigate Rosse hanno avuto un ruolo marginale. Questa la sintesi di un lavoro meticoloso di ricerca e indagine che la Commissione ha compiuto e di cui proprio l’Onorevole Grassi parla ai nostri microfoni.

Gero Grassi è riuscito con la sua “lectio magistralis”, se così possiamo definirla, a coinvolgere la gremita platea della D’Addosio, parlando a braccio per oltre 90 minuti ininterrottamente e rivelando date, luoghi e particolari sul caso Moro, che fino a qualche giorno fa erano sconosciuti a molti. Un lungo applauso ha chiuso la serata: il giusto tributo all’onorevole Grassi per l’eccellente lavoro, ma soprattutto il rispettoso saluto per tutte le vittime innocenti di una raccapricciante pagina della nostra storia repubblicana.

Teresa Campobasso

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