Organizzata a Bari, presso l’Aula G. De Benedictis del Policlinico di Bari, sabato 29 ottobre, la III Riunione AIFEm sul metodo C.H.I.V.A, una metodica che mira a “correggere la circolazione venosa non distruggendo le vene ma conservandole”.
Il convegno, fortemente voluto dal dott. Antonio Di Gioia – medico specialista in Dermatologia e perfezionato in Flebologia e Presidente dell’Accademia Italiana di Flebologia Emodinamica, con sede a Capurso – ha lo scopo di illustrare dettagliatamente l’utilizzo del metodo C.H.I.V.A (Cura Conservativa ed Emodinamica dell’Insufficienza Venosa in Ambulatorio) per il trattamento delle varici; la metodica è stata messa a punto nel 1988 dal prof. Claude Franceschi – Direttore del Laboratorio Vascolare dell’ospedale “Saint Joseph” di Parigi, uno dei principali relatori del seminario.
Oltre al Prof. Claude Franceschi e al Dott. Antonio Di Gioia, numerosi gli specialisti di varie discipline mediche, provenienti da più parti d’Italia, prenderanno parte al simposio, tra i quali Angiletta Domenico, Battaglia Michele, Cappelli Massimo, Ciccone Marco Matteo, Del Frate Roberto, Di Gioia Giuseppe, Foti Caterina, Pinelli Mauro, Sabbà Carlo, Vena Gino Antonio.
Aprirà i lavori il Presidente della commissione Cultura, Ricerca e Università del Comune di Bari, Giuseppe Cascella, delegato dal Sindaco in rappresentanza del Comune di Bari.
Lo scopo principale di tale metodo è la conservazione dei tronchi safenici, senza compromettere il drenaggio dei tessuti cutanei e sottocutanei che continua ad essere assicurato.
La metodica consiste in un primo momento di “diagnostica emodinamica”, in cui si disegna una “mappa emodinamica”, a cui segue un successivo momento di “tattica terapeutica”, con preciso marcaggio cutaneo pre-operatorio, eseguito sotto controllo Eco-Doppler.
Il trattamento comporta la diminuzione della pressione intravasale attraverso il frazionamento delle colonne di sangue e la deconnessione degli SHUNT veno-venosi (vie anomale di scarico venoso).
Si sottolinea che la Cura “CHIVA” è in forte espansione in molti Paesi europei e persino in Cina, dove è stata accolta con grande entusiasmo già dal 2018.
Perché scegliere la Cura CHIVA rispetto ad altri trattamenti sulla Vena Safena? Prima di tutto perché consiste in un Trattamento Conservativo e non distruttivo di vasi venosi utili al drenaggio dei tessuti, alla funzione della termorefolazione nonché a garantire un adeguato precarico cardiaco(effetto resevoir); in secondo luogo perché conservare le Safene è utile in caso di trombosi del circolo venoso profondo, in quanto il circolo venoso superficiale potrebbe supplire a questa defaiance del circolo venoso profondo. Inoltre le Vene Safene, sono il miglior materiale protesico per confezionare patch venosi (vena cava inferiore), patch arteriosi (aorta, carotidi), salvataggio di arti inferiori o superiori per by-pass arteriosi, ottima per by-pass coronarici, come l’arteria mammaria interna.
La cura CHIVA è un trattamento di chirurgia di precisione, conservativo, mininvasivo, espletato in anestesia locale, ambulatorialmente, purché sia preceduta da una precisa cartografia venosa dell’arto interessato, con l’ausilio di un Ecocolordoppler.
I lavori congressuali saranno svolti in due sessioni e prevederanno:
Prima sessione:
− La cura C.H.I.V.A oggi…. Un presupposto etico fondamentale;
− L’insufficienza venosa dal punto di vista emodinamico
− Le vene perforanti
− Il concetto e la classificazione degli Shunts: punti di fuga e punti di rientro
− La Cartografia Venosa
− Scleroterapia come completamento nella cura C.H.I.V.A.
Seconda sessione:
− Visita live con ecodoppler,
esplorazione venosa e Cartografia Emodinamica.
Al termine dei lavori, ai partecipanti, verrà rilasciato un attestato di partecipazione alla Giornata di Flebologia Emodinamica.
Il congresso è rivolto a Specialisti di tutte le branche, medici di medicina di base, medici specializzandi, studenti in medicina e chirurgia, farmacisti, infermieri e fisioterapisti.
L’iscrizione è gratuita ma obbligatoria e dà diritto a:
– Partecipazione alle sessioni scientifiche,
– Coffee break,
– Attestato di partecipazione.
L’iscrizione va confermata in sede congressuale.
Ufficio stampa congresso: Basile Marina – Tel. 3337766857 – email: marina.basile7@gmail.com
Redazione