Venerdì 25 novembre, alle ore 17.30, presso la Sala Consigliare del Comune di Capurso, si è svolta la conferenza pubblica dal titolo “Piano di recupero. Ripensare la città a partire dal Centro storico”. Una doppia anima ha ispirato il forum. Quella politica ha visto protagonisti il Sindaco Crudele e il Vice-Sindaco e Assessore all’Assetto del Territorio Mario Costantini.
Quella tecnica ha visto l’accorata partecipazione dell’Ing. Giovanni Resta, Responsabile del Settore Lavori Pubblici del Comune di Capurso e dell’Arch. Maddalena Bellobuono, Capo Servizio Settore Assetto del Territorio, nonché degli Architetti Arturo Cucciolla e Vito Coppola, in qualità di incaricati alla redazione del Piano in questione. Sullo sfondo un nutrito pubblico, composto per la maggior parte da imprenditori del settore edile e da cittadini direttamente interessati dal provvedimento. Il Piano di recupero, a breve oggetto di adozione da parte del Consiglio Comunale, contiene novità di rilievo, destinate a modificare il volto del cuore di Capurso. Interessati dal provvedimento saranno la zona “A”, il cuore antico di Capurso, e la zona “B1”, nella quale si trova l’originario anello extramurario e dalla quale si articolano arterie importanti come via Madonna del Pozzo. Il provvedimento mira a fornire uno strumento regolamentare teso ad uniformare gli aggregati urbani, siti in queste sedi, a standard qualitativi ed estetici ritenuti congrui rispetto la tradizione edìle capursese. Tra tutti menzioniamo il divieto di portare facciate a faccia vista e la necessità di dipingere le esistenti, in sede di recupero, con calce colorata, nel rispetto della tavola di colori stabilita dal Piano stesso. In caso di adozione dello stesso, si potranno sostituire i tradizionali “tavolati” con soffitti in materiale latero-cementizio, e si dovrà rispettare una certa uniformità anche nella scelta di alcuni particolari. Per esempio, le ringhiere dei balconi dovranno ricalcare il modello di riferimento, una sorta di “modello Capurso” e potranno installarsi infissi in materiale ligneo o metallico negli unici colori consentiti del bianco, verdone e marrone. Nel Piano sono contenuti anche i P.Ri.U, ovvero i Piani di Recupero Urbano (in tutto dieci) destinati a cambiare la morfologia del territorio. Sono previsti, per esempio, una serie di interventi su piazza Gramsci e un ampliamento delle Z.T.L con relativa “ pedonalizzazione di alcune aree (per tutte, via Madonna del Pozzo). E‘ intervenuto anche il pubblico presente, chiedendo una definitiva risoluzione della situazione esistente nella biforcazione tra via Regina Sforza e via P. Francesco Carone. Attenderemo le risposte nella prova dei fatti. Il Piano, ovviamente, è ancora in gestazione. Una gestazione che, tra varie peripezie, si prolunga da più di vent’anni. L’opera maieutica di tecnici e politici non può, però, ritenersi ancora conclusa in quanto, in base all’ordinamento vigente, il Piano sarà oggetto dei pareri obbligatori di Enti come la Sovrintendenza ai Beni culturali, l’Autorità di Bacino e la Regione Puglia. Si tratta dunque di una realtà in divenire, non priva di possibili cambiamenti di scenario.
Adriano Guglielmi
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