“Di chi è l’acqua?” Questa la domanda che troneggia sulla copertina del libro di Margherita Ciervo “Geopolitica dell’acqua” che è stato presentato l’8 giugno presso la libreria “la Sapientia” di Capurso.

Durante l’incontro, organizzato e moderato da Pasquale Capurso, membro del comitato “Acqua bene comune” , l’autrice ha spiegato come il suo libro sia il frutto di due anni di ricerche e lavoro sul campo, in particolare in Bolivia, per studiare le conseguenze della gestione privata del servizio idrico. Secondo quanto emerso, sono soprattutto le grandi multinazionali del settore idrico le protagoniste della corsa alla privatizzazione; esse utilizzerebbero il loro enorme potenziale economico per operare una pressione sui governi internazionali ed aprire la strada alla gestione privata. L’autrice ha potuto rilevare che nelle aree già interessate dalla privatizzazione, si sono verificati l’aumento delle tariffe, l’inibizione del servizio per gli impossibilitati al pagamento e l’aumento considerevole dello spreco idrico. Margherita ha auspicato inoltre una presa di coscienza collettiva verso il problema idrico sottolineando come l’acqua debba essere considerata un bene primario dell’uomo e non una merce di scambio.

Valeria Davoli

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