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Un libro per amico. Puntata 3

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Erri De Luca, famoso scrittore italiano è autore di numerosi racconti, romanzi, saggi, poesie, piéce teatrali e testi per l’opera. Tra i suoi libri più noti, in particolare, ci sono “In nome della madre”, un romanzo che rilegge la storia di Maria, modello della madre, e parla di spiritualità, e “Il peso della farfalla”, un racconto che parla di animali e natura. “E disse” è un romanzo inserito nella collana “I Narratori” della casa editrice Feltrinelli, incentrato anche questa volta sulla spiritualità e sulla rilettura di uno dei personaggi chiave della tradizione religiosa cristiana: Mosè. Mosè, è descritto dall’autore come primo alpinista.

All’inizio del libro si trova sul monte Sinai pronto ad ascoltare la Divinità e a scrivere i suoi precetti sacri. “Era felice al vento, lo accoglieva in ascolto. Era di quelli che afferrano una frase dove gli altri intendono solo un chiasso”: è con queste parole che l’apprezzato scrittore ci racconta Mosè, “primo alpinista, con la capacità dell’immaginazione, vengono descritte la fatica, la sofferenza e l’immensità di un uomo che ha il dovere di guidare un popolo verso la fuga, ed in lui si condensa la forza di tutti coloro che non sono scampati allo sterminio dei bambini ebrei ordinato dal Faraone. E disse, oltre a essere il titolo del libro di Erri De Luca, rappresenta anche l’attesa del potente messaggio inviato da Dio al suo popolo; un Dio onnipotente, capace di fare e disfare, di benedire o castigare. Il popolo si prepara ad ascoltare e obbedire perché ha scelto e accettato Mosè come profeta e come suo rappresentante. Non è la prima volta che Erri De Luca rende i personaggi dei testi sacri e le loro storie protagonisti dei suoi romanzi, “In nome della madre” ha raccontato la storia di Maria sottolineando come fu lei, giovanissima donna ebrea di Galilea, a stravolgere ogni legge e costume. Il racconto di Mosè e della sua storia biblica è esposto da Erri De Luca con dolcezza e semplicità. La sue parole descrivono non solo luoghi, ma anche stati d’animo ed emozioni che danno profondità al personaggio e che lo rendono umano e più vicino a noi. De Luca mi stupisce spesso per la semplicità che utilizza nel trattare il Sacro. Devo dire che questo libro, come tanti dei suoi, si presenta con grande duttilità e dinamicità. Lo si può leggere in un’ora o in un anno, sta al lettore la scelta.

Luisa Ruggio, giornalista e scrittrice, ha pubblicato saggi sul cinema e la psicanalisi. Il suo romanzo d’esordio, “Afra” (Besa Editrice), ha vinto quattro premi letterari (tra cui il premio letterario Fior Di Barocco – Città di Lecce 2008) e ha ispirato l’opera di teatro-danza “Pescatori”, a cura di Carmen Piga. “La nuca”, edito da Controluce, e’ il suo secondo romanzo. Ha appena pubblicato la raccolta di racconti brevi “Senza storie”, (Besa, 2009) menzione speciale del “Premio Bodini 2010”. Protagoniste cinque donne che amano lo stesso uomo, ognuna con un ruolo diverso e ognuna in un periodo diverso della sua vita, ma paradossalmente qualcosa le accomuna e le tiene insieme. Così scorrendo le pagine del romanzo, scorrono gli anni, dal 1900 al 1945, scorgendo una spaccato dell’Italia del profondo sud, che non è soltanto geografico. E’ la trasposizione di una storia tramandata oralmente a Luisa Ruggio da suo nonno (ho deciso e promesso di raccontare questa storia quando avevo solo sette anni) : ruota intorno a uno spazio fisso, la tenuta di Afra, in un luogo geografico metafora di tutto il sud, l’unico nome presente nel romanzo. Ruota intorno a un oggetto, una piccola Bibbia tra le cui pagine passano vite e amori. Un romanzo, Afra, che parla di sud, parla di passato, rievoca odori e sensazioni tipiche delle tradizioni meridionali, del meridione leccese, napoletano, africano: Un mondo che non c’è più, ma che. Luisa è riuscita a fermare con le parole ,odori, sapori, sudori, stenti, miseria, aristocrazia, guerra, liberazione sono immortalati dalle pagine di questo romanzo. Una scrittura impressionista che usa le parole proprio come le pennellate di Renoir, procedendo per tocchi, sussulti, brevi impressioni fino a dare corpo alla storia.

Valeria Davoli

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