Correva l’anno 2010 e mentre la neonata Capurso Web Tv quasi timidamente poneva i suoi primi passi verso una nuova avventura, che avrebbe accompagnato e seguito tra le altre cose le realtà sportive capursesi, un giovanissimo Muzio Fumai, diventava l’allenatore dell’A.S.D. Capurso, per quella che sarebbe stata la sua prima esperienza da mister.
Sguardo determinato, “piedi per terra”, idee chiare con il gruppo al centro del progetto. Per noi, un predestinato a categorie superiori. Oggi possiamo dire che ci avevamo visto lungo. E così, in due anni bellissimi per l’A.S.D. Capurso, trascina la sua creatura (insieme ad un gruppo straordinario) verso un doppio salto di categoria. Estate 2012, stesso stadio, panchina diversa, arriva la firma con l’A.S.D. Cellamare dello zio Vito Fumai. Sono ancora due anni di risultati positivi, con la compagine cellamarese che tocca traguardi mai raggiunti in passato, culminati però con la sconfitta nella semifinale play off contro il forte Monte Sant’Angelo. Il resto è storia di oggi, con il presidente Agostino Divella e il direttore sportivo Alfredo Piarulli che rompono gli indugi e portano sulla panchina dell’Atletico Mola, Muzio Fumai, preferendo il giovane rampollo (tra i più bravi nel panorama pugliese) a nomi ben più blasonati.
Siamo partiti insieme, stiamo crescendo insieme e sin da subito abbiamo creduto l’uno nell’altro. Abbiamo esultato a questa notizia e siamo sicuri che il meglio debba ancora venire.
A qualche giorno di distanza dalla firma abbiamo raccolto i pensieri di Fumai che si appresta a vivere questa nuova avventura.
Muzio Fumai è il nuovo mister dell’Atletico Mola…
M. F.: È arrivato tutto in maniera inaspettata. Erano tanti i pretendenti a questa ambiziosa panchina. Non pensavo minimamente di essere scelto visto che in lizza con me c’erano nomi ben più blasonati del mio per cui mi ritengo onorato di poter allenare una piazza come Mola con una tifoseria importante nella speranza di essere all’altezza della situazione e di non deludere nessuno, perché hanno riposto in me tanta fiducia.
Il tuo staff?
M.F.: Il mio staff sarà composto da Claudio Grondona (preparatore dei portieri), Roberto Tombolini (preparatore atletico) con Antonio Renna che mi farà da vice.
Il Mola che verrà?
M. F.: Sicuramente un Mola che assomiglia al carattere dell’allenatore. Una squadra “tosta” che dia battaglia. I risultati sono frutto di tanti episodi, ciò che garantisco è impegno massimo. Per quanto riguarda i nomi mi ritengo abbastanza fortunato per via del fatto che l’ossatura dell’anno scorso è rimasta intatta (Nico Fumai, D’Addario, Alfredo Tenzone, Serri, Zonno, Giacco, Schirone, Renna). A questi andremo ad aggiungere due elementi fondamentali e di spessore quali Ventura (attaccante Molfetta – Eccellenza) e De Santis (centrocampista centrale – San Severo serie D). Da Cellamare invece mi seguiranno Marco Ritorno (portiere) e Desimini (difensore centrale). In questi giorni proveremo a definire gli ultimi colpi di mercato anche in base agli under. Il modulo lo deciderò a rosa definita, anche se avendo un trequartista come Alfredo Tenzone si dovrebbe partire da un 4-2-3-1.
Che campionato di Eccellenza ti aspetti?
M. F.: Sarà un campionato duro. Ci sono diverse squadre blasonate specie nel leccese, come Francavilla, Nardò, Casarano che si sono già ben attrezzate e nel barese, il Trani su tutte, che ha acquistato giocatori del calibro di Gigi Rana, Gigi Anaclerio e Doumbia. Ovviamente saranno loro le squadre da battere.
Finalmente i fratelli Fumai si ritrovano?
M. F.: È veramente un sogno. Abbiamo un ottimo rapporto e ritrovarlo come mio giocatore è davvero bellissimo. Nonostante abbia ricevuto chiamate importanti, l’ho convinto a rimanere con me per darmi una mano in questa importante avventura e son ben felice di questo.
Cosa ti lasciano in dote i quattro anni tra Capurso e Cellamare?
M. F.: Sono stati quattro anni fondamentali per la mia crescita. Ho fatto la gavetta. Mi auguro ovviamente di continuare questa escalation da allenatore per cui queste esperienze le ritengo fondamentali. Ringrazio prima di tutto Vincenzo Biancofiore e Giacomo Santorsola per avermi dato questa possibilità, e in secondo momento Vito Fumai per le stagioni a Cellamare. Senza ovviamente dimenticare tutti i giocatori che mi hanno ascoltato e permesso di raggiungere traguardi importanti; ringrazio ancora Angelo Corti e Antonio Mazzone perché senza il loro aiuto non avrei fatto nulla. Se sono a Mola gran parte del merito è di tutti loro.
I giocatori che hai allenato. Parlaci un po’ di loro…
M.F.: Ho conosciuto più che giocatori, grandi uomini come Fabio Santorsola, Angelo Corti, Antonio Mazzone, Francesco Di Carne e Donato Terrevoli. Senza voler dimenticare nessuno perché ognuno mi ha dato qualcosa. Il più forte di tutti? Donato Terrevoli.
In cosa sei cresciuto in questi anni e quali gli errori da non commettere più?
M.F.: Sono cresciuto sotto l’aspetto della gestione del gruppo, mentre tra gli errori che non vorrei più commettere sicuramente inserisco le squalifiche per cui dico che devo migliorare il comportamento in campo con arbitri ed avversari.
Il giocatore che vorresti allenare?
M.F.: Senza offesa per nessuno il giocatore che vorrei allenare è Nico Fumai. E lo farò. In più vorrei chiudere la mia intervista con un ringraziamento particolare ai miei genitori e soprattutto a mio figlio al quale tolgo del tempo prezioso e mia moglie Dora che mi sopporta e mi supporta ogni domenica nel bene e nel male…
Giuseppe Lonero
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