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la Biblioteca fattore di inclusione sociale

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“La Biblioteca fattore di inclusione sociale”

 

Venerdì 17 giugno 2011,la Biblioteca del Consiglio Regionale della Puglia e la Biblioteca Nazionale Sagarriga Visconti Volpi hanno presentato il tradizionale Workshop di Teca, giunto alla 14° edizione. Intitolato “la Biblioteca fattore di inclusione sociale” ha visto la partecipazione di Mauro Giancaspro, direttore della Biblioteca Nazionale, Onofrio Introna, Presidente del Consiglio Regionale, Angela Barbanente, Assessore Regionale ai Beni Culturali, Waldemaro Morgese, Presidente Associazione Italiana Biblioteche Sezione Puglia e Maria Carolina Nardella, Associazione Nazionale Archivistica Italiana.

Il Workshop è stato ideato 14 anni fa per essere momento scientifico di incontro e confronto tra bibliotecari, tecnici e ricercatori, permette di conoscere le esperienze realizzate in Puglia, in Italia, e nei Paesi del Mediterraneo e riflettere sui fattori sociali ed economici che portano le biblioteche ad intervenire nella società. Come sottolineerà il direttore dell Biblioteca Nazionale Giancaspro, il ruolo delle biblioteche oggi è anche quello di creare una nuova forma mentis per il cittadino che non può più ignorare il diverso che lo circonda. Nel caso specifico, perché parlare di biblioteche come fattore di inclusione sociale? Rosalba Magistro, Referente Sezione Multiculturale del Servizio Biblioteca e Comunicazione Istituzionale del C.R. Puglia interviene citando le prime quattro regole di Ranganathan: i libri sono fatti per essere usati; ad ogni lettore il suo libro; ad ogni libro il suo lettore, non far perdere tempo al lettore più una quinta regola “la biblioteca è un organismo che cresce”. La biblioteca attualmente rappresenta un possibile punto di riferimento, una istituzione in grado di approfondire un interesse o di migliorare la propria formazione in una società liquida dove l’incertezza, la precarietà, l’insicurezza e la competitività che ne consegue alimenta il senso dell’angoscia a discapito della qualità della vita, della creatività e dell’innovazione. Dunque l’inclusione sociale diventa dialogo interculturale, accoglienza, attenzione alle disabilità e ai processi formativi attraverso l’interazione coordinata tra agenzie educative.

 

Teresa Campobasso

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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