Un campo sportivo polivalente all’interno dello stadio comunale. Frutto del Progetto “Io Gioco Legale”, nell’ambito del PON sicurezza per lo sviluppo “Diffondere la cultura della legalità” del Ministero dell’Interno, l’impianto sportivo “Rosario Livatino” sorgerà fra qualche mese a Capurso all’interno del campo di via Cellamare. Il paese lo aspetta con ansia.
Si tratta di un impianto per la pratica di attività sportive (non agonistiche) quali basket, calcio a 5, tennis e pallavolo, dotato di una copertura in legno lamellare e doppia membrana in pvc, con un campo di gioco in materiale vinilico e annesso edificio per servizi igienici quali spogliatoi e bagni.I servizi tecnici di ingegneria e architettura sono stati curati dal Raggruppamento Temporaneo di Professionisti costituito dallo Studio PPV Consulting Studio Palmisano Perilli Associati, dall’Ing. Angelo Elia e dal dott. Geol. Danilo Gallo.
Abbiamo discusso sull’argomento con l’Assessore alle Opere Pubbliche del Comune di Capurso Nicola Sicolo e registrato le dichiarazioni di Johnny Calabrese (Capurso nel Cuore), Savio Squillace (allenatore della Futsal Capurso) e Enzo Laricchia (presidente della Polisportiva Orsa Capurso).
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Nico Sicolo, cosa è il “Progetto Io Gioco Legale”?
N. S. : Il progetto “Io gioco legale” nasce nell’ambito del Pon sicurezza per lo sviluppo obiettivo convergenza 2007 – 2013. La struttura ha un costo che supera i 600 mila euro, 500 dei quali sono erogati dal Ministero dell’Interno. L’ennesimo successo di questo assessorato, del Sindaco e di tutta l’Amministrazione che nuovamente e instancabilmente ha saputo individuare e vincere i bandi che mettono a disposizione fondi europei.
Dalla data di pubblicazione del bando qual è stato finora l’iter procedurale seguito e a che punto sono le pratiche burocratiche oggi?
N. S. : Il progetto che si appresta ormai alla sua stesura definitiva. Appena verrà approvato sarà oggetto di un bando di gara.
Ci può spiegare come sarà questa struttura?
N. S. : Si tratta di un impianto sportivo polivalente che sarà realizzato nell’area contigua a quella dello stadio cittadino e che sarà fondamentalmente costituito in due parti: un campo da gioco coperto da una struttura in legno lamellare e doppia membrana in PVC e di dimensioni 25×44 metri e un blocco spogliatoi di circa 1.130 mq. Il progetto segue tutti i requisiti richiesti dalle normative CONI sull’impiantistica sportiva. La struttura nasce con l’obiettivo preciso di diffondere la cultura della legalità utilizzando lo sport, quale mezzo straordinario di formazione ed educazione.
Le società interessate possono sperare di utilizzare la nuova struttura per l’inizio della stagione agonistica 2013/2014?
N. S. : I tempi di realizzazione secondo il Ministero che la ditta vincitrice del bando avrà sono 4 mesi e quindi lo vedremo realizzato non prima della fine dell’anno.
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Johnny Calabrese: Una nuova struttura, un nuovo contenitore per lo sport al servizio della collettività è sempre una positività per l’intera comunità. Se poi è frutto della vittoria di un bando sovra comunale, seppur cofinanziato in minima parte è ancora meglio. Peccato solo che un bando troppo restrittivo e tanto vincolante potrebbe portare ad avere delle limitazioni per alcuni utilizzi specifici futuri che molti si aspettano. Anche la mancanza di tribune tra le tante cose a mio avviso rappresenta una pecca di fondo di questo progetto, forse concepito fin dall’inizio male dal Ministero. Spero che comunque il campo Rosario Livatino diventi per davvero una struttura simbolo della legalità.
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Savio Squillace – Allenatore Futsal Capurso
Può essere una occasione per far crescere lo sport a Capurso. Può essere una risorsa per le società, che senza struttura sono costrette ad emigrare. Sappiamo che c’è l’impegno totale dell’Amministrazione però si deve fare di più altrimenti anche noi come la pallavolo saremo costretti a giocare in un altro paese. O rischiare di perdere il titolo
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Enzo Laricchia – Presidente Polisportiva Orsa Capurso
Siamo la barzelletta della Provincia… unico Comune a non avere una struttura al coperto: riusciremo a vederla mai realizzata, dopo averla attesa trent’anni? Ricordo ancora con vergogna ciò che è accaduto per lo stesso intervento, negli anni 80/90 quando giunsero finanziamenti per 120 milioni dalla Regione, poi ritirati perché non spesi.
Giuseppe Buono
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