Abbiamo ricevuto in redazione un comunicato stampa a firma del gruppo consiliare Capurso nel Cuore, che pubblichiamo integralmente qui di seguito.
Comunicato stampa
Con una nota protocollata in data 17 dicembre 2012, data che coincide con la pesante scadenza del saldo IMU (la nuova ICI), i consiglieri comunali del Comune di Capurso: Buono Nicola, Calabrese Johnny, Capobianco Carlo, Castellano Stella, Mongelli Alessandra e Squillace Giuseppe, hanno confermato la loro scelta di rinunciare a tutte le indennità maturate ma non ancora percepite e a tutte quelle previste per il 2013.
Una decisione assunta nonostante in Consiglio Comunale, nell’ultima seduta del 30 novembre, il gruppo di maggioranza ha bocciato la proposta del gruppo “Capurso nel Cuore” di rinuncia alle indennità di carica di Sindaco, Giunta e consiglio comunale, rendendo di fatto inapplicabile una delibera che avrebbe maturato per le casse comunali solo nel 2013 un risparmio di circa 100.000,00 euro, a favore del bilancio comunale. Si chiedeva inoltre di istituire una commissione per la realizzazione di un piano di razionalizzazione della spesa, finalizzato al risparmio delle risorse pubbliche, con l’obiettivo di utilizzare le economie per ridurre le tasse ai capursesi e destinare nuove somme in bilancio per il sociale, le scuole e la cultura.
Sconcerto e rammarico hanno suscitato le reazioni del gruppo che fa riferimento al Sindaco Crudele di fronte a una proposta di condivisione e non ad un obbligo politico imposto. Ingenerosi e fuori luogo gli attaccati politici subiti con svariate accuse che andavano dalla demagogia al populismo passando per il grillismo, conditi da attacchi di bassissimo profilo a persone estranee al Consiglio Comunale solo per il fine di denigrare quanto proposto. Nessuno voleva e vuole ledere la dignità e l’immagine del Sindaco e degli amministratori locali. Tutti gli attacchi sono respinti al mittente, soprattutto a chi della strumentalizzazione politica è maestro e la utilizza quotidianamente per mero consenso elettorale.
In un momento difficile, come quello attraversato oggi dal Paese, la proposta presentata appariva meritoria di attenzione e d’immediata attuazione, soprattutto se si tiene conto che l’amministrazione Crudele a differenza delle precedenti si è distinta in questo mandato, per aver aumentato le tasse ai cittadini, IMU e TARSU in particolare, oltre che per una gestione poco condivisibile delle risorse pubbliche che ha come naturale conseguenza la necessità di mettere le mani nelle tasche dei capursesi.
L’oggetto della nostra mozione non era tanto quello dei costi della politica, ma l’animo con cui si porta avanti l’azione politica: una questione etica e morale nell’ottica del “sacrifico comune”, partendo dal presupposto che non è possibile chiedere sacrifici alla comunità senza dare un esempio, un segnale.
Siamo consapevoli che la rinuncia non rappresenta la soluzione ai mali dell’Italia, bensì deve essere intesa come un contributo da parte di chi, con la propria coscienza, sente la responsabilità del ruolo, con l’auspicio che queste azioni possano essere utili nell’immediato a tamponare le difficoltà di chi rappresentiamo e soprattutto da esempio per chi ci governa, affinché da segnali di questo tipo possa nascere uno spirito comune, di grande coesione, che spinga la classe dirigente a comprendere che è arrivato il momento di dire basta ai vizi della politica italiana.
Ribadiamo con convinzione che per l’opposizione Capursese, la politica non è un mestiere o una professione, non è un privilegio per pochi da spartire con i propri sodali secondo logiche clientelari, ma è passione civile morale e ideale, servizio alla propria comunità e soprattutto mandato elettorale democratico che per sua natura non può che essere a tempo determinato, al fine di consentire quel ricambio generazionale che, portando ossigeno, faccia respirare i palazzi del potere, restituendo forza e credibilità alla politica e alla classe dirigente del nostro paese.
Se iniziative come questa fossero adottate negli 8021 comuni italiani, in tutti gli enti locali, dai quasi mille parlamentari e dai membri del governo, in un solo anno si risolverebbero i problemi economici e finanziari del Paese, senza le necessità di vessare gli italiani con politiche di austerità che impediscono la ripresa economica e che colpiscono sempre più i precari, i disoccupati, i pensionati, i giovani senza futuro e senza tutele, le attività commerciali e le piccole e medie imprese. Il debito pubblico non può essere pagato da chi non ha la colpa e la responsabilità di averlo contratto. Non è utopia la nostra ma estremo realismo. Le rivoluzioni e i cambiamenti partono dal basso, bisogna crederci e combattere quotidianamente per rivendicare e restituire all’Italia equità e giustizia sociale.
Gruppo: “Capurso nel Cuore” e “Cambia Capurso”
Redazione
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