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Bari: Blitz antimafia dei Carabinieri. Decimato il “super Clan” Strisciuglio

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BARI, BLITZ ANTIMAFIA DEI CARABINIERI. DECIMATO IL “SUPER-CLAN” STRISCIUGLIO.

Alle prime luci dell’alba, 300 militari del Comando Provinciale di Bari, supportati da un elicottero e da unità cinofile, hanno portato a termine un’importante operazione di polizia che ha consentito di disarticolare il clan “STRISCIUGLIO”, il gruppo criminale dominante di questo capoluogo poiché non solo numericamente più consistente ma anche il più agguerrito e costantemente in lotta con i sodalizi rivali per il controllo del territorio (in particolare nei quartieri Libertà, Borgo Antico, Carbonara, San Girolamo, San Pio, San Paolo, Palese, Santo Spirito con propaggini fino a Bitonto e Giovinazzo).
46 le ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP del Tribunale di Bari – di cui 45 già eseguite – a carico di altrettanti soggetti che dovranno rispondere, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto di armi clandestine e da guerra ed altro.
L’indagine, convenzionalmente denominata “LIBERTA’”, ha avuto inizio dopo l’esecuzione del blitz “Eclissi”, avvenuto il 23 gennaio 2006 con l’arresto di 182 esponenti del medesimo sodalizio, a dimostrazione della profonda conoscenza delle dinamiche criminali da parte della Direzione Distrettuale Antimafia, ed è stata condotta avvalendosi di sofisticate ed innovative tecniche di intercettazione ambientale, anche con video-riprese, e telefoniche, rivelatesi particolarmente preziose per i contenuti probatori acquisiti, dichiarazioni di collaboratori di giustizia, servizi di riscontro sul territorio operati dai Carabinieri e compendiati in arresti e sequestri di sostanze stupefacenti e ingenti quantitativi di armi.
Le investigazioni hanno messo in luce la straordinaria capacità militare di cui è dotato il clan STRISCIUGLIO, che, nonostante il forte ridimensionamento causato dall’esecuzione del blitz “Eclissi”, era riuscito a concretizzare un piano espansionistico efficace grazie alla sapiente direzione di VALENTINO Giacomo, seguace del noto boss CALDAROLA Lorenzo, capace di coagulare un numero elevato di nuovi affiliati, riuscendo a ri-organizzare la centrale dello spaccio del quartiere Enziteto.    
Centrale è risultato il ruolo delle donne in tema di gestione della contabilità delle attività delittuose, collegamento con la componente carceraria dell’organizzazione, lo sfruttamento dei minori in attività delittuose, il controllo del territorio attraverso una fitta rete di vedette che monitoravano gli spostamenti delle Forze dell’Ordine.
L’attività di indagine, in particolare, ha consentito di documentare:
– La riorganizzazione del clan Strisciuglio, che è riuscito a mantenere il controllo dei q.ri cittadini Libertà, San Paolo, Borgo Antico, Carbonara, Enziteto e San Girolamo;  
– l’organigramma del clan, con indicazione dei fondatori, promotori, organizzatori ed affiliati. In particolare, l’attività ha confermato ed evidenziato il ruolo delle seguenti figure:

–     VALENTINO Giacomo, come figura centrale dell’organizzazione, poi divenuto responsabile del q.re San Paolo e più recentemente collaboratore di giustizia;

–     SPANO Luigi, come reggente dell’articolazione operativa del q.re Libertà ed Enziteto, dopo i decessi di CATACCHIO Marino, LAERA Michele e SPILOTROS Onofrio;

–     RAGGI Angela, organizzatrice delle squadre di spacciatori al soldo del sodalizio;

–     RAGGI Francesco, elemento cardine della rete di distribuzione e fornitura dello stupefacente nei vari quartieri di interesse del clan;

–     RAGGI Giovanni, PASSAQUINDICI Antonio, VALERIO Vito e MORAMARCO Nicola, responsabili dei “gruppi di fuoco”;

–  la responsabilità generale del sodalizio in ordine a decine di estorsioni avvenute nel capoluogo e nel suo hinterland in danno di imprenditori operanti nel settore dell’edilizia, costretti a pagate tangenti per la c.d. “protezione”;

–  l’attività del clan Strisciuglio anche all’interno delle Case Circondariali di Bari, Lecce Foggia e Taranto, concretizzatasi in prevaricazioni ed atti di proselitismo verso i detenuti appartenenti ad altre compagini criminali. Sono stati documentati anche episodi di aggressione fisica operati all’interno degli istituti penitenziari da esponenti del clan Strisciuglio come manifestazioni speculari alle turbolenze che si verificavano – di volta in volta – sul territorio del capoluogo;

– la contestabilità, per il reato di associazione mafiosa, delle aggravanti dello sfruttamento dei minori nella commissione di delitti e della (ampia) disponibilità di armi. Su quest’ultimo punto tra i sequestri operati dai Carabinieri si ricorda l’irruzione del 3 giugno 2008, in un condominio di via Candura del q.re San Paolo, ove all’interno del vano ascensore venivano rinvenuti e sequestrati due fucili mitragliatori  e svariato  munizionamento;

– l’insorgenza e lo sviluppo di un contrasto armato interno, intervenuto nel settembre 2008 con l’omicidio di CATACCHIO Marino freddato in pieno q.re Libertà per mano di QUERINI Nicola, che ha visto un’iniziale scissione tra il gruppo facente capo a VALENTINO Giacomo e quello facente riferimento al boss CALDAROLA Lorenzo, capo storico dell’articolazione operativa del q.re Libertà, poi ricompostasi grazie alle mediazioni degli esponenti di spicco detenuti;

– lo scacchiere operativo in cui sono stati ridefiniti i rapporti di alleanza nel q.re San Paolo di Bari con il clan Telegrafo, attraverso un patto di collaborazione stretto tra VALENTINO Giacomo, IACOBBE Carlo e VALERIO Lorenzo, gli ultimi due esponenti di spicco del succitato sodalizio criminale, avente lo scopo la suddivisione dei proventi illeciti dello spaccio di sostanze stupefacenti e del racket delle estorsioni sul quartiere San Paolo;

– il canale di approvvigionamento di stupefacente, in particolare cocaina ed hashish, a seconda della competitività dei prezzi di mercato, rappresentati da ZONNO Cosimo, noto narcotrafficante barese e da un’organizzazione orbitante nel napoletano;

– le riunioni che avvenivano tra gli adepti al sodalizio, organizzate all’interno di ristoranti del litorale barese o nell’entroterra del capoluogo, nel corso delle quali si decidevano le strategie sulle sfere d’influenza ovvero le joint-venture con esponenti  di gruppi criminali alleati. A tal riguardo rileva evidenziare l’irruzione fatta il 25.9.2006 da Carabinieri e Polizia in un ristorante di S. Spirito, in occasione dei festeggiamenti per il 42° compleanno di VALENTINO Giacomo, che consentiva l’arresto di tre pregiudicati del clan “Strisciuglio” ed il sequestro di due pistole.

Gli aspetti più inquietanti emersi nel corso delle indagini sono rappresentati dallo sfruttamento dei minori nelle attività delittuose, dall’importante ruolo assunto dalle donne nella distribuzione “a cascata” delle direttive dei capi detenuti, dal controllo della distribuzione della droga agli affiliati all’interno delle carceri, che penetrava all’interno di quelle strutture mediante lanci effettuati con le “fionde” o attraverso familiari durante il colloquio con i detenuti.

L’attività di contrasto al clan è rafforzata dall’esecuzione, nel tempo, di provvedimenti restrittivi in danno di affiliati al medesimo sodalizio, colti nella flagranza di reati concernenti le armi e lo spaccio sostanze stupefacenti.

I numeri dell’operazione:

– 18 capi d’imputazione relativi a singole fattispecie delittuose di cui all’art.73 DPR 309/90;

–  3 capi d’imputazione relativi a detenzione e porto di armi clandestine;

– 1 capo d’imputazione relativo ad una rapina a mano armata in danno dell’Area di servizio Agip sita in viale Europa del q.re San Paolo.

ELENCO ARRESTATI:

1.       Raggi Angela, Bari 1967;

2.     Amore Arturo, Bari 1987;

3.     Ciani Vincenzo, Bari 1975;

4.     Ciaramitaro Nicola, Bari 1987;

5.     De Filippis Leonardo, Bari 1988;

6.     Dimatteo Salvatore, Bari 1983;

7.     Faccilongo Saverio, Bari 1986;

8.     Fanelli Giorgio, Bari 1981;

9.     Fanelli Patrizio, Bari 1977;

10.  Fanizzi Lorenzo, Bari 1988;

11.   Forziati Spiridione, Bari 1965;

12.  Gaudio Giovanni, Bari 1978;

13.  Gernone Francesco, Bari 1967;

14.  Gernone Raffaele, Bari 1981;

15.  Iacobbe Alessandro, Modugno 1979;

16.  Iacobbe Carlo, Bari 1970;

17.  Lavopa Giuseppe, Bari 1983;

18.  Lopez Franco Vincenzo, Palo del Colle 1985;

19.  Lopez Marco, Palo del Colle 1987;

20.Lovreglio Giovanni, Bari 1975;

21.  Miccoli Michele, Bari 1980;

22. Monno Vito, Bari 1978;

23.Moramarco Nicola, Bari 1979;

24.Passaquindici Antonio, Bari 1979;

25.Patruno Antonio, Bari 1972;

26.Patruno Massimo Emiliano, Bari 1973;

27.Perrelli Giosuè, Bari 1981;

28.Piperis Nicola, Bari 1983;

29.Querini Donato, Modugno 1977;

30. Raggi Antonio, Bari 1958;

31.  Raggi Francesco, Bari 1980;

32.Raggi Giovanni, Bari 1986;

33.Santirocco Nicola, Bari 1982;

34.Savarese Gianpiero, Bari 1980;

35.Savarese Roberto, Bari 1983;

36.Schingaro Simone, Bari 1966;

37.Sebastiano Luca Antonio, Bari 1979;

38.Sisto Vincenzo, Bari 1971;

39.Spano Damiano, Bari 1978;

40.Spano Luigi, Bari 1974;

41.  Telegrafo Carmine, Palo del Colle 1981;

42.Valentino Vito, Bari 1985;

43.Valerio Lorenzo, Bari 1968;

44.Valerio Vito, Bari 1977;

45.Violante Valerio, Bari 1983.

 

(fonte: Arma Carabinieri)

Giuseppe Buono

© Riproduzione riservata

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