La Sala Consiliare del Comune di Capurso sabato 9 febbraio ha accolto un convegno per commemorare e parlare di uno dei momenti più terribili della storia italiana: il massacro avvenuto nelle foibe nel secondo dopoguerra e l’esodo di migliaia di persone che sono scappate dalla propria terra. Il Giorno del Ricordo è una solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio e istituita solo nel 2004. L’articolo 1 della legge suddetta asserisce che “La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale ”Giorno del Ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.
Il Convegno, organizzato dall’Associazione Apulia Onlus, in collaborazione con il Comune di Capurso, è stato piacevolmente e magistralmente ornato dagli interventi del Prof. Nicola Neri, Docente di Relazioni Internazionali presso l’Università degli Studi di Bari e della Dr.ssa Anna Mazzone, giornalista e autrice del servizio sulle foibe andato in onda su Rai Due. Dopo i saluti del sindaco di Capurso Francesco Crudele e l’introduzione del Dott. Francesco D’Elia, Delegato dell’Associazione Apulia Onlus Capurso, ha moderato il convegno il Generale S.A. Giovanni Mazzone, già Comandante della III^ Regione Aerea/Scuole dell’Aeronautica Militare, il quale ha espresso le sue considerazioni parlando di “ripresa di coscienza” di quello che è avvenuto anni fa, e di, usando un gioco di parole, una certa fobia delle foibe.
Il Generale Mazzone ha introdotto l’intervento del Prof. Neri che ha analizzato il Giorno del Ricordo seguendo un doppio binario: quello dell’analisi storica e storiografica e quello della memoria dolente. Ricordando le parole di De Gasperi, Neri ha esposto il suo personale punto di vista sulla questione: “non si può certo prescindere dal fatto che quel pezzo di Europa (Istria, Dalmazia, Fiume e le terre dell’attuale confine orientale) fosse problematico e dall’italicità di quelle terre dell’Adriatico, come non si può non tralasciare il fatto che, considerando comunque l’aspetto macabro e decisamente orribile di entrambi, il massacro degli Ebrei è avvenuto durante la guerra al contrario dell’eccidio delle foibe avvenuto a guerra finita. Eccidio di migliaia di persone, uccise solo perché italiane, una terribile scelta voluta dal maresciallo Tito e dalla sua innegabile voglia di possedere le terre nelle quali queste persone erano nate, ignare di quello che sarebbe successo loro”. Il Prof. Neri ha continuato dicendo che “questo martirio è un atto plurale che guarda al futuro e che ha un forte significato civico, che, come ha affermato il Presidente Napolitano è quello della “conciliazione di noi tra di noi”. Il Professore ci ha ricordato inoltre che, a differenza della Giornata della Memoria, il Giorno del Ricordo è una solennità solo italiana.
In seguito è intervenuta la giornalista Dr.ssa Anna Mazzone, che per Rai Due ha realizzato un Dossier andato in onda il 3 febbraio scorso ‘Foibe, la verità negata’, mostrando al pubblico presente solo alcuni frames dell’inchiesta realizzata. La Dr.ssa Mazzone ci ha raccontato di quello che ha visto, quello che ha sentito, quello che ancora non sapeva e ciò che purtroppo è stato, spiegando che oltre ai negazionisti del massacro delle foibe ci sono anche i riduzionisti che credono che non sia stato poi così orribile.
A conclusione della interessantissima mattinata è intervenuto Vito Giardino, Consigliere comunale del Comune di Capurso e fautore di questa iniziativa.
La Repubblica italiana, dopo tanti anni di silenzio e di non divulgazione del massacro delle foibe neanche sui libri di scuola, finalmente ricorda, anzi ha scelto di ricordare e il 10 febbraio deve entrare a far parte della cultura e della memoria italiana.
Teresa Campobasso