Quasi per caso, fino ad un certo punto, con la spinta del PalaLivatino, fondamentale. Un’avventura nata tre anni, con la Polisportiva Orsa, che si carica sulle spalle questa nuova avventura spinti dal volere riportare una storia sul territorio dopo un ricorso storico che ha pagato fortemente la carenze di strutture. L’introduzione al connubio Basket- Capurso è tutta per il presidente Enzo Laricchia: “Non credo di essere il più titolato a rispondere alla domanda, ma proverò a farlo con riferimento ai tre anni vissuti con il progetto Black Bears, senza guardare indietro nel tempo che è pieno zeppo di entusiasmo e impegno da parte di una generazione precedente alla mia, dove a più riprese e senza “impianti” degni di
questo nome, si è tentato di giocare a basket un po’ come “le nozze coi fichi secchi”. Oggi, Capurso si è imposto all’attenzione dell’hinterland metropolitano come una delle più affidabili realtà del canestro, con un ottimo vivaio giovanile tutto cittadino e scelte strategiche su prima squadra e iniziative collaterali che finora hanno prodotto il massimo del risultato ottenibile. Certo, siamo molto lontani dall’elevare significativamente il numero medio dei nostri ragazzi in età scolastica che praticano sport in orario extrascolastico, ma senza il basket a Capurso i dati sarebbero ancora più disastrosi. Il nome Black Bears? Quasi per caso, anche se la primogenitura ha un nome e cognome che conserverò nei miei ricordi di vecchio dirigente sportivo, a cui auguro per il suo futuro tanta lungimiranza di quanta ne avuto quella sera di settembre dedicata allo sport capursese di qualche anno fa, in Villa Comunale. L’humus c’era già tutto,
con più di qualche generazione cittadina costretta a trovare consensi fuori porta, ma solo l’apertura del PalaLivatino nel 2015 ha consentito il ritorno a casa
di molti di loro, ancora tesserati per club diversi della provincia ma quasi tutti presenti ogni anno, verso i primi di luglio, al nostro Parco per il Summer Street. Gli
Orsi Neri nascono così, con qualche fondatore perso per strada ma con la certezza che potrà ancora far molto per lo sport della nostra comunità”.
Il resto è storia di oggi con la stagione che tramite i play off culmina con un promozione, che lascia il segno. “La stagione appena trascorsa di sicuro sarà difficile da dimenticare. Essere riusciti, di diritto, dopo solo due anni di attività, a vincere il campionato, è stata la conferma che la strada che si è decisi di perseguire è di sicuro quella giusta. Un gruppo costruito sulla volontà di far bene
e divertirsi. È stato un campionato iniziato con la consapevolezza che si poteva arrivare ai playoff e dire la nostra. Ai Playoff ci siamo arrivati con tanti
acciacchi ma questo ci ha stimolato a dare ancora di più ed essere più coesi ed è stato cosi che all’ultima giornata abbiamo strappato di prepotenza il pass per la promozione. Questo il racconto non privo di emozione del coach Alessandro Angelilli, in una stagione che ha avuto i suoi alti e bassi come ci racconta capitan Fanelli, autentico perno del roster capursese. “Il momento più difficile é stato nella fase finale del girone di ritorno dove comunque la squadra ha dimostrato carattere disputandopartite difficili con giocatori infortunati che hanno stretto i denti pur di portare a casa il risultato e
conquistando i play off. Il più bello? Essere usciti dal campo di Carovigno con la differenza canestri a nostro favore e con la possibilità di poter giocare l’ultima partita a Pulsano dove abbiamo dimostrando a pieno che oltre ai giocatori e fondamentale formare un gruppo. Il risultato finale? La vittoria del campionato. Grazie a tutti dal coach ai compagni di squadra alle rispettive ragazze che ci hanno sostenuto, alla società ed al pubblico che ci ha seguito anche in trasferta. Grazie, grazie, grazie.
Archiviata la stagione, per il coach Alessandro Angelilli è tempo di rimettere le scarpe ai piedi in vista di nuovi obiettivi. “Alla prossima stagione ci abbiamo iniziato a pensare credo gia dal momento in cui abbiamo messo fuori i piedi dal palazzetto della finale Play off. Vogliamo sognare in grande ma con i piedi per terra. Sappiamo di aver fatto una grande annata ma rispettiamo il campionato che andremo ad affrontare e abbiamo intenzione di far bene, ma
di sicuro avremo bisogno di tempo per prendere il ritmo ed entrare nei nuovi canoni. L’obbiettivo è di sicuro quello di fare un buon campionato e si provare a imporre il nostro passo e non cadere in errori da principianti. Il gruppo c’è e ha voglia di far bene. La squadra di quest’anno è ancora in costruzione, di sicuro qualcuno (per motivi lavorativi) andrà a suo malincuore via, e di sicuro qualcun’altro arriverà al suo posto o per cercare di puntellare meglio la squadra, per creare un gruppo sempre più competitivo ma con un fattore importante, comune a tutti, che deve esaltare e contraddistingue il gruppo: far parte di questo gruppo e lottare insieme”.
Da parte nostra non ci augurar loro un gran campionato.
Forza Blacke Bears.
Foto: Sergio Scagliola – Mimmo Pellicola
Giuseppe Lonero