Il Capurso non è mai domo, lo sa anche il Manfredonia, che, tra le mure amiche, ha dovuto sudare le fatidiche sette camicie.
Il roster di Grassi, vince, negli ultimi minuti, una partita tirata, che per i sipontini si è rivelata più difficile del previsto, in un campionato più incerto che mai.
Per i “bulldog” sconfitta indolore, che da continuità di prestazione e alza il morale ad un gruppo che ha nel proprio dna, la “verve”, di giocarsela con tutti e che ha l’obbligo di far crescere i diversi giovani interessanti, che rappresentano frutto di un lavoro iniziato dalla società , qualche anno addietro.
Squillace sceglie Ritorno tra i pali, ritrova Demola e con Biacino, Colaianni e Zerbini completa il suo quintetto.
Grassi perde il suo faro -(capitano) Abraham, e sceglie Angiulli tra i pali. Per il resto formazione tipo.
Si gioca in un Pala Scaloria, gremito e affascinante, da sempre sesto uomo per i sipontini, quest’anno destinati ad un campionato di vertice.
Il “leit-motiv” della prima frazione è quello preventivabile alla vigilia. I padroni provano a palleggiare, mentre gli ospiti aspettano e si muovono bene negli spazi. I padroni di casa spesso concludono da fuori, ma Ritorno c’è e blocca tutto. Dove non arriva lui, ci pensa la traversa (all’undicesimo su conclusione di Manel Perez).
I “bulldog” non dermodono ed appena hanno l’opportunità si rendono pericolosi, specie con Demola, che però non sblocca, e così si va sul riposo a reti inviolate.
Più scoppiettante la ripresa, con il Manfredonia che trova il vantaggio al quinto con Boutabouzi (il migliore dei suoi), che, trova l’angolo giusto, per la rete dell’uno a zero.
Molti dei “bulldog” risentono dell’ampio minutaggio (la famosa coperta corta) di Coppa Divisione, e Squillace cambia tutto, indovinando le scelte. Dentro Massimo Squeo e i giovanissimi Dammacco, Pavone che fanno compagnia a Demola. Gli ospiti alzano la pressione fino a trovare il pari di Dammacco, classe 98, al suo secondo centro stagionale.
La partita è bella, briosa e confusa e il tifo di casa prova a fare la sua parte. La zampata decisiva, per di più, in ripartenza, è di Laccetti abile a ribadire in rete, il lampo di genio del solito Boutabouzi, a tre minuti dal termine.
Finita? Macche’. A trenta secondi dalla sirena un brivido, pervade lungo la schiena, del numeroso pubblico. Demola, illumina centralmente per Dammacco, che solo davanti ad Angiulli lambisce il palo e non cambia di fatto il finale.
Al suono della sirena finale può arrivare la liberatoria corsa di tutta la squadra sipontinia sotto la propria tribuna gremita di tifosi. Una vittoria importante (in un match che si è rivelato tra i più complessi della stagione) per mantenere la scia del Tombesi.
Per il Capurso, tanta soddisfazione, in maniera eguale. Tanta autostima e consapevolezza nei propri mezzi e testa già al Sagittario Pratola (sabato 25 novembre).
La salvezza passa da Valenzano.
Foto Lucia Melcarne – Sito ufficiale Manfredonia calcio a 5
Giuseppe Lonero