Si terrà sabato 30 novembre alle ore 19.00, nel centro storico di Monopoli l’inaugurazione di una mostra fotografica, interamente dedicata al paese di Apice (BN), inserita all’interno del progetto Loneliness e presentata dal nostro concittadino Giuseppe Tangorra in collaborazione con il Laboratorio Sant’Angelo di Monopoli.
Una grande opportunità per apprezzare le doti di un giovane capursese con un grande talento e tanta voglia di mettersi in gioco. Così, sui social network, la piccola cittadina di Apice viene descritta per spiegare al meglio cosa si andrà ad ammirare all’interno della mostra. “Apice è un piccolo centro posto al confine tra la provincia avellinese e quella beneventana. Apice vecchia è ormai abbandonata da quando, in seguito al terremoto del 1962, l’amministrazione comunale decise di far traslocare l’intera popolazione sulla collina posta di fronte al centro urbano. Da quel momento, tutto è rimasto inalterato: il tempo sembra essersi fermato in un’istantanea di 40 anni fa. Inoltrandosi nei numerosi vicoli si può notare come l’ambiente sia stato modificato solo dall’ineluttabile scorrere del tempo e dalla natura che inizia a riprendersi i suoi spazi. È possibile percorrere queste strade, affacciarsi nelle abitazioni e rendersi conto di come tutto sia rimasto com’era. Scrutando tra le crepe delle case e tra i muri ammuffiti, inoltrandosi nelle diverse stanze, ci si immagina ciò che fu, come quelle vite apparentemente tranquille vennero scosse da un fenomeno improvviso e spietato quale un terremoto può essere: un’idea di vita interrotta che si ripercuote nel tempo. Ho trovato al mio passaggio case diroccate e invase dall’erbaccia, cantine ben conservate e vecchie automobili parcheggiate nei garage, laboratori ancora ricchi di utensili e addirittura bare conservate in quello che doveva essere un centro funerario; tutto questo rischia di essere inghiottito dai colpi forti della devastazione. Si può immaginare cosa significhi far parte di un mondo che non c’è più, ma è difficile comprendere che cosa provi chi sa che il proprio posto rischia di restare sepolto, e con esso tutti i ricordi di infanzia e le memorie di vita. Questo borgo regala un miscuglio di emozioni contrastanti: il mistero e il fascino, trovarsi in un posto cosi surreale dà un senso di abbandono ma anche una forte carica emotiva, provocata dalla presenza immaginaria di chi è stato costretto ad andarsene, costretto a lasciare la propria dimora. Nostalgia.. nostalgia di come non si deve smarrire la memoria del passato; È questa la sua bellezza, è questa la sua unicità ”. L’occasione è da non perdere! La redazione tutta di Capurso Web Tv fa un grandissimo in bocca al lupo a Giuseppe, con l’augurio di poter realizzare progetti sempre più grandi.
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