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Palazzina di Via Elsa Morante: uno sgombero necessario

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A distanza di un mese dall’accaduto, il punto della situazione

 

E’ trascorso quasi  un mese da quel 23 gennaio, giorno in cui, in via Elsa Morante fu sgomberata una palazzina a causa di una crepa presente nello stabile che avrebbe potuto mettere a rischio la stabilità della stessa e di conseguenza anche di quella accanto. Sul posto, intervennero il Sindaco Francesco Crudele, il Vicesindaco Mario Costantini e la Polizia Municipale che gestì l’intera operazione di evacuazione. All’indomani dello sgombero, giovedì 24 gennaio, il Sindaco, contattato telefonicamente ci disse: “Da stamattina alle 08.00 abbiamo attivato un’unità di crisi in Comune composta dalla Polizia Municipale, dall’ufficio tecnico nella figura dall’Architetto Bellobuono (settore Assetto del Territorio) e naturalmente dall’Ufficio dei Servizi Sociali. Ho ricevuto prima insieme e poi singolarmente tutte le famiglie convocando anche il tecnico che loro hanno incaricato per occuparsi della situazione (ndr. Ing. Pasquale Perilli). La storia è andata così: il tutto risale a novembre quando c’è stato un primo problema. Successivamente a questa prima verifica, l’ufficio tecnico ha ordinato che si facesse uno studio e a conclusione di questo è venuto fuori che potrebbero esserci dei problemi statici. Io ho dovuto fare, perché obbligato, un’ordinanza di sgombero immediato dell’immobile per problemi di staticità e di sicurezza pubblica e privata. Stamattina ho ricevuto tutte le otto famiglie, abbiamo parlato insieme e ho spiegato la situazione. Loro hanno poi incontrato nel Comune il tecnico di fiducia che aveva fatto la perizia incaricato dal condominio, un ingegnere strutturista. Hanno preso degli accordi per quanto riguarda il futuro, perché nelle abitazioni, in questo momento, non si può stare fino a quando non ci sarà un collaudo che stabilisca la staticità o meno dell’immobile, quindi, un ulteriore ma soprattutto approfondito studio generale di tutto l’immobile. Solo quando sarà stato fatto il collaudo si capirà effettivamente la sorte dell’immobile. In questo momento lì dentro non si deve stare. […] Siamo molto vicini e molto presenti in questa situazione drammatica. Io non immaginavo di trovarmi di fronte ad una situazione del genere che è veramente molto antipatica, ma il mio dovere di responsabile, purtroppo, mi obbliga e mi impone di fare certe cose. Naturalmente il tutto è rimandato di qui ad un mese perché entro questo lasso di tempo dovrebbero completarsi lo studio e la perizia totale sullo stato di salute dell’immobile, ed allora avremo un responso più chiaro e definitivo. In questo momento l’immobile è stato sgomberato, per cui le famiglie stanno andando a prendere gli ultimi effetti personali ma non resteranno nelle proprie abitazioni”.

Qualche giorno dopo l’accaduto, in data 29 gennaio tutti i consiglieri di minoranza del gruppo consiliare Capurso nel Cuore hanno ricevuto una lettera anonima firmata Pdep (con allegata l’ordinanza di sgombero del Sindaco) di pochissime righe: “La presente per informare tutti i destinatari in indirizzo circa la facilità che appaia la vergogna, con la quale l’amministrazione comunale di Capurso ha gettato per strada ben otto famiglie, non curandosi minimamente del loro destino. Il provvedimento desta solo sgomento e raccapriccio. Prego diffusione”.

Netta la condanna, che gli stessi consiglieri capeggiati da Nicola Buono hanno espresso fin da subito con un comunicato stampa, circa il metodo utilizzato ovvero la scelta di trincerarsi dietro l’anonimato di fronte a questioni di estrema importanza e delicatezza. E precisano nello stesso comunicato che “appena appresa la notizia (ndr. dello sgombero) dagli organi di stampa, abbiamo chiesto e ottenuto, di incontrare il Sindaco per fare il punto della situazione e concordare le azioni e gli adempimenti conseguenti; pertanto siamo consapevoli del profondo disagio, ma l’interesse di una pubblica amministrazione è di garantire l’incolumità pubblica e privata. […] Come amministratori locali, viviamo il momento con profonda attenzione, senso di responsabilità e spirito di proficua collaborazione istituzionale che il caso impone; se dovessero essere accertate responsabilità, le stesse saranno affrontate, nei tempi e nelle sedi opportune, al fine di garantire il pubblico interesse”.

Fin qui i fatti datati gennaio, di cui abbiamo ampiamente già dato diffusione sul nostro sito internet. Trascorso un mese siamo tornati sulla vicenda per capire come evolve, non perdendo di mira l’obiettivo di fare informazione in maniera molto lineare senza lasciar spazio a speculazioni, fraintendimenti o malintesi vari. Per l’occasione abbiamo contattato nuovamente il Sindaco Francesco Crudele, l’Ing. Pasquale Perilli e l’Arch. Maddalena Bellobuono per capire a che punto siamo e come si sta evolvendo la situazione. L’Ing. Perilli ha preferito non rilasciare alcuna dichiarazione non avendo nient’altro da dire se non che “la prima perizia ha richiesto un ulteriore e più specifico approfondimento e che i dati non si possono comunicare trattandosi di cose strettamente personali”. Di seguito le dichiarazioni del Sindaco Crudele e dell’Architetto Bellobuono.

Francesco Crudele, Sindaco

A distanza di un mese dalla sua ordinanza di sgombero della palazzina di via Elsa Morante, come evolve la situazione e quali eventuali ulteriori azioni a sostegno delle famiglie coinvolte pensa di poter attuare?

“Sono costantemente in contatto con l’ufficio tecnico per monitorare la situazione. Abbiamo ricevuto i risultati ufficiali degli studi effettuati dal tecnico incaricato dal condominio, che ne aveva anticipato i contenuti nella nota del 23 gennaio che ha poi portato all’ordinanza sindacale. Siamo in attesa di ricevere dal condominio, così come disposto dall’ordinanza stessa, il collaudo finale sull’agibilità dell’immobile. Stiamo vigilando affinché i tempi non siano troppo lunghi. Spero di cuore per questi concittadini che l’esito possa essere meno grave del previsto, in modo tale da poter rientrare nelle loro case. La mia Amministrazione ha cercato, sin dal primo momento, di essere vicina concretamente a queste persone, garantendo la loro sicurezza e disponendo la massima assistenza possibile. Come già anticipato ad altri organi di stampa, abbiamo provveduto anche a sistemare in una struttura ricettiva locale due nuclei famigliari. Attualmente ne assistiamo solo uno. Ci auguriamo che, molto presto, questa storia possa concludersi positivamente per tutti”.

Arch. Maddalena Bellobuono, Capo Settore Assetto del territorio.

Uno sgombero necessario per motivi di sicurezza pubblica e privata. Quali potrebbero essere gli scenari futuri se fossero confermati i primi dati emersi dai controlli effettuati?

“I dati sono confermati, il condominio dovrà procedere con ulteriori approfondimenti necessari per le successive decisioni operative”.

Abbiamo anche contattato alcuni condomini, i quali hanno espresso la chiara volontà di veder risolta al più presto questa triste vicenda. Anche noi di Capurso Web Tv glielo auguriamo, affinché presto possa tornare la serenità e tutti possano riprendere in mano la propria quotidianità, consci del fatto che è molto difficile raccontare storie come questa, che da un giorno all’altro ti fanno perdere le certezze costruite in anni di duro lavoro e sacrifici.

Giuseppe Buono

©Riproduzione Riservata

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