Riceviamo e pubblichiamo una mail a firma del Dott. Giovanni Puggione, in merito ai ricorsi amministrativi dei comuni contro le stime del gettito Imu effettuate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Ne diamo pubblicazione integrale.
Ieri, 21 novembre ho appreso che l’Anci darà assistenza ai Comuni che hanno già iniziato o intendono iniziare ricorsi amministrativi contro le stime del gettito Imu effettuate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Immediatamente mi sono tornati in mente l’acceso dibattito in merito all’approvazione del Regolamento Imu per Capurso, la relativa seduta del Consiglio Comunale, la comunicazione del Sindaco, fornita attraverso le telecamere del circuito internet degli organi di informazione locale, con la quale ha informato i cittadini delle motivazioni che hanno portato alla stessa, il comizio cittadino di piazza e poi il comunicato stampa delle forze di opposizione che, bocciando politicamente il provvedimento hanno rimarcato tutte le negatività che lo stesso riserva ai contribuenti capursesi. Come ho avuto modo di affermare in altra occasione, non è mia intenzione entrare nel merito di un dibattito politico che non mi appartiene, ed il mio intervento non deve essere confuso come un voler avvalorare o discreditare tesi della maggioranza o opposizione. Ritengo, però, che la questione poteva essere affrontata meglio. Mi permetto di dire questo perché, in virtù dell’attività di Commercialista che svolgo in questo Comune, sto affrontando mille lamentele da parte dei clienti/cittadini ai quali sto già comunicando i saldi dell’Imu che dovranno pagare entro il prossimo 17 dicembre 2012. Proprio perché l’argomento Imu è molto sensibile alla mia attività, ho avuto la necessità di guardare la differita del Consiglio Comunale del 30 ottobre 2012 che ha approvato il regolamento Imu per il Comune di Capurso e, per quello che ho ascoltato dal dibattito intervenuto durante la seduta, vorrei fare alcune considerazioni. Le rimostranze dell’opposizione, delle quali alcune rispecchiano il mio pensiero, in qualsiasi confronto politico, purtroppo, hanno sempre la presunzione di essere demagogiche. Pertanto non mi soffermerei tanto su queste, quanto invece sulle affermazioni fatte dalla Giunta in merito alla predisposizione del Regolamento. Mi è sembrato, infatti, che si sia arrivati alla predisposizione del documento solo attraverso un semplice percorso contabile, senza considerare la possibilità di intervenire con reali riduzioni o agevolazioni almeno sulle fasce deboli della cittadinanza. Le uniche due che sono rappresentate sono più di facciata che di sostanza. Mi dispiace dirlo, ma i cittadini se ne stanno accorgendo man mano che fanno i conti con il saldo da versare! Certo, tutto l’impianto della nuova imposta che ha sostituito l’ICI è avvenuto con poca chiarezza nel suo funzionamento generale, causando un black out operativo e normativo sia a livello centrale ma sopratutto per i Comuni. A questi è stata tolta la possibilità di incassare direttamente l’IMU così come invece avveniva per l’ICI, e sono stati ridotti i trasferimenti di risorse effettuati con il Fondo Sperimentale di Riequilibrio in rapporto al maggior gettito dell’IMU stimato con le aliquote base. Stima complicata, oggetto di ben tre variazioni da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, e che però, essendo una considerevole voce su cui si incentrava la manovra del contenimento dei conti pubblici italiani, è stato disposto d’imperio ai Comuni di prevederla nei rispettivi bilanci 2012 come voce di entrata, senza nessuna possibilità di ottenere delle integrazioni in caso di gettito effettivo inferiore. Quindi, se il gettito effettivo sarà maggiore se lo prenderà lo Stato, se sarà inferiore lo Stato non integrerà nulla. Tanti comuni si sono lamentati di queste stime in quanto effettuate al rialzo. Anche l’Amministrazione comunale di Capurso ha confermato tale situazione, affermando che a conti fatti ci sarebbero circa 400 mila euro di maggiori stime che saranno tagliate dal FSR. Ma mentre il Comune di Capurso si è limitato a constatare il dato contabile e a prevedere un aumento dell’aliquota base, altri Comuni non si sono fermati alla semplice contabilizzazione ed hanno intrapreso le vie del ricorso amministrativo per contestare l’erroneità delle stime fatte dal Ministero che in alcuni casi hanno persino considerato nel maggior gettito anche l’Imu dovuta sugli immobili di proprietà degli stessi Comuni. A dirlo non sono io ma è il presidente dell’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani ), Delrio, attraverso una lettera del 30 ottobre 2012 inviata al Ministro dell’Economia Grilli. La stessa Anci, con delibera del 16 novembre scorso, ha deciso di venire incontro ai Comuni che intendono o hanno già iniziato dei ricorsi amministrativi, offrendo la propria assistenza. Bene, nel Consiglio Comunale non ho sentito nessun accenno a contestazioni da porre in essere rispetto ad una stima del gettito IMU effettuata in termini errati da parte del MEF, ma solo una sua constatazione e passiva accettazione. Inoltre ho sentito una ingiusta critica rispetto a quella che poteva essere un ideale alternativa all’aumento dell’IMU. Aumento che rischia comunque di non risolvere il problema. Mi riferisco all’addizionale comunale IRPEF che, se introdotta, avrebbe potuto far incamerare non meno di 300.000 euro, risorse sulle quali il Governo centrale non avrebbe potuto effettuare alcuna riduzione del FSR, in quanto di esclusiva competenza del Comune. Tale gettito si sarebbe realizzato garantendo una soglia di esenzione per i cittadini con reddito non superiore a 15.000 euro e gravando, per la stragrande maggioranza dei cittadini, con un importo medio non eccedente i 60 euro annuali. Faccio notare che mentre l’aumento dell’ 1,4 per mille su una rendita di 700 euro produce un maggiore importo IMU di 165,00 euro, una addizionale IRPEF ben modulata avrebbe prodotto una cifra simile solo per coloro con un reddito superiore a 45.000 euro annui. I contribuenti capursesi che nel 2010 non superavano questo reddito erano 6.076 su un totale di 6.299 ( il dato è desunto dal Dipartimento delle Finanze). Inoltre il paragone con l’addizionale regionale IRPEF è improponibile, in quanto diverse sono le modalità applicative. Infine, l’addizionale Irpef comunale garantirebbe i principi costituzionali della capacità contributiva e della progressività della tassazione che invece l’IMU non ha, laddove addirittura, nei casi di locazione di immobili, produce una duplicazione di tassazione!! Forse con meno pregiudizi nei confronti dei vari strumenti della imposizione locale potrebbero essere garantiti gli equilibri di bilancio ed incidere in maniera più equa, se non minore, sulle tasche dei contribuenti.
Dott. Giovanni Puggione
La Redazione
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